Il settore del riciclo degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia è un settore in continua evoluzione, che si sforza di trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide poste dal mercato nazionale. Nonostante la produzione annuale di grandi quantità di gomma riciclata da PFU, il mercato nazionale fatica a valorizzare e assorbire questi materiali. Di conseguenza, il settore sta lavorando per aprire nuovi fronti alternativi.
Recentemente, la Commissione Europea ha dato un ulteriore impulso a questo processo di cambiamento. Il 26 aprile, è stata approvata una proposta di restrizione che, dopo un periodo transitorio di 8 anni, eliminerà l’uso del granulo di gomma riciclata da 0,5 mm come intaso nelle pavimentazioni sportive in erba sintetica. Questo mercato attualmente assorbe circa il 40% del granulo di gomma riciclata prodotto in Europa e la tecnologia è impiegata in circa 5.000 impianti sportivi in tutta Italia, di cui oltre 1.600 omologati dalla Lega Nazionale Dilettanti.
In risposta a questa situazione, il settore del riciclo dei PFU ha lanciato una serie di proposte per sostenere il futuro dell’economia circolare in Italia e di una filiera industriale di aziende specializzate presenti su tutto il territorio nazionale. Tra queste proposte, vi è la revisione dell’attuale decreto “End of Waste” per la Gomma Granulare Vulcanizzata (GVG). L’obiettivo è accogliere e sostenere l’innovazione e lo sviluppo tecnologico nel riciclo dei PFU, a partire dalle nuove opportunità aperte per il riciclo dalla tecnologia della pirolisi.
La pirolisi è un processo che permette di ottenere oli e carbon black dalla gomma riciclata, che possono essere riutilizzati nella produzione di pneumatici nuovi. Questo rappresenta un passo importante per la chiusura del cerchio del riciclo dei PFU. Tuttavia, il provvedimento attuale definisce una ristretta rosa di possibili impieghi per la gomma riciclata, escludendo di fatto le nuove opportunità aperte grazie alla ricerca e allo sviluppo nel settore, come la pirolisi.
Per questo motivo, è fondamentale avere la GVG classificata come prodotto utilizzabile nei processi di pirolisi e definire uno schema chiaro e unico a livello nazionale per l’iter di autorizzazione degli impianti di pirolisi dei PFU. Questo garantirà tempi chiari e certi per tutti i soggetti coinvolti.
Inoltre, è urgente e strategico per il Paese un concreto sostegno a questa applicazione strategica per la sostenibilità, qualità, sicurezza e durata delle infrastrutture stradali nazionali. La valorizzazione di una risorsa come la gomma riciclata può portare a un risparmio economico per la pubblica amministrazione sui costi di manutenzione e rifacimento stradale. Tra gli strumenti proposti, vi è l’obbligo di utilizzo di pavimentazioni a bassa emissione sonora in tutte le strade urbane principali e secondarie, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico in ambito urbano.
Infine, è necessaria l’emissione urgente del decreto sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) strade, attualmente in procedura di revisione. Questo strumento è cruciale per indirizzare le scelte della Pubblica Amministrazione e per la diffusione degli asfalti con polverino di gomma.
Per seguire e sostenere il percorso descritto verso gli obiettivi assunti con tempi certi e adeguati alle esigenze del mercato, è necessario istituire un tavolo interministeriale della filiera dei PFU. I Pneumatici Fuori Uso rappresentano una risorsa preziosa che alimenta una filiera vitale per l’economia circolare del nostro paese. Attualmente, il sistema nazionale di rintracciamento, raccolta e riciclo gestisce circa 400.000 tonnellate di pneumatici per autovettura, autocarro e moto ogni anno. Questo dimostra l’importanza del settore del riciclo dei PFU per l’economia circolare in Italia e sottolinea la necessità di continuare a sostenere e promuovere questo settore.